445 adolescenti veronesi si sono rimboccati le maniche e hanno dedicato una settimana della loro estate per occuparsi di "beni comuni" con interventi di micro-rigenerazione urbana.
La terza edizione del Progetto CI STO? AFFARE FATICA! ha confermato che la scommessa di investire sull’impegno, sulla voglia di fare gruppo e di partecipare degli adolescenti è stata vincente.
Il Comune di Verona e Fondazione Cariverona - che per prima ha creduto nel progetto finanziandolo fin dal suo inizio - hanno dato un grande impulso alla valorizzazione dei giovani cittadini. A loro si sono poi aggiunte altre imprese che hanno reso economicamente possibile la realizzazione del progetto: Calzedonia-Tezenis, AGSM-AIM, Fondazione Gruppo Pittini, Leroy Merlin e Mig for You. Infine, ma non per importanza, c’è stato tutto l’impegno di associazioni, parrocchie, scuole, gruppi del territorio che hanno reso possibile la realizzazione delle attività di “cura dei beni comuni” nei quartieri cittadini.
445 ragazzi e ragazze veronesi dal 14 giugno al 30 luglio hanno partecipato all’edizione 2021 del Progetto CI STO? AFFARE FATICA!. Divisi in 45 gruppi, coordinati da 21 giovani tutor e supportati da handyman tuttofare si sono presi cura di scuole, parchi, spazi pubblici, aree verdi, spazi sportivi, piste ciclabili, nelle 8 circoscrizioni della città. Alcuni gruppi hanno avuto l’opportunità di realizzare bellissimi graffiti, orti e allestimenti urbani, bacheche informative, abbellendo lo spazio pubblico della nostra città.
I posti disponibili erano sicuramente limitati rispetto alle 899 richieste di iscrizione e tanti ragazzi e ragazze non hanno quindi avuto la possibilità di essere coinvolti nelle attività del progetto. È stato tuttavia fatto un grande sforzo per riuscire a organizzare i gruppi con l’emergenza Covid19 in corso grazie all’impegno delle cooperative Energie Sociali e L’Albero e alla formazione dei tutor organizzata con il Centro di Servizio per il Volontariato e la Protezione Civile ANA Sezione di Verona.
I ragazzi che hanno partecipato e le loro famiglie hanno espresso grande soddisfazione per questa esperienza che, dopo un lungo periodo di isolamento, ha permesso di recuperare la socialità, la voglia di fare e di rendersi utili per la città.
In questa terza edizione, per una parte dei ragazzi partecipanti, l’esperienza è rientrata nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) riconosciuti dalle scuole come crediti formativi. Questi ragazzi e ragazze, oltre alla settimana di lavoro nei cantieri di cura dei beni comuni, hanno partecipato a 10 ore di formazione sui temi della cittadinanza e della partecipazione civica, dello spazio pubblico e dei beni comuni.
L’attività di cura dei beni comuni è stata realizzata in tutto il territorio comunale grazie al coordinamento dell’Ufficio per la Sussidiarietà del Comune di Verona e alla collaborazione con le associazioni del territorio, con le parrocchie, con gli uffici delle circoscrizioni.